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Capitolo 34
Capitolo 34
Nome Capitolo 34
Postato il 19 Luglio 2011
Titolo Il Quarto Cavaliere! Zoro vs Orochimaru!!


Il Capitolo 34 intitolato Il Quarto Cavaliere! Zoro vs Orochimaru!! è il Trentaquattresimo Capitolo della prima serie della Fan Fiction.

Capitolo[]

“Ma voi due non parlate mai?”
Nelle prigioni maschili della Fortezza Oscura la noia imperversava e Axel, non avendo niente da fare, domandò a Gaara e Auron il motivo per cui non aprivano mai bocca.
“Mi sembra che non ci sia proprio niente di cui parlare!” rispose il ragazzo dai capelli rossi con sguardo molto severo.
“Potresti anche abbassare i toni, amico!” rispose il Nessuno ponendo le mani avanti.
Auron invece, dopo qualche attimo di silenzio, disse “… Questa è la mia storia… e voi non ne fate parte… ricordatelo!”
“Amico… ma sei fuori come una campana?” domandò Axel all’uomo rimasto stranito dalla sua insolita risposta.
“Lascialo stare, Auron è un tipo di poche parole… tuttavia non va affatto sottovalutato: prima di essere sconfitto da Cell, ha messo fuori combattimento Ade in un colpo solo!” intervenne Bardak.
“… Lo terremo a mente!” Gohan precedette il Nessuno nella risposta.
In quel momento si sentì la porta della cella aprirsi e, girando tutti lo sguardo, videro Roxas entrare con in mano una specie di borsa termica portatile e del cibo. Garp sembrò riconoscere subito il ragazzo “Tu?! Che ci fai qui?”
“Lo conosci?” domandò il ragazzo Sayan all’anziano.
“E’ stato nostro compagno di cella per quasi tutta la settimana… poi stamattina è stato chiamato dal Signore Oscuro… e dopo non l’abbiamo più visto!” rispose l’ex Vice Ammiraglio.
“State zitti prigionieri, sono qui in qualità di Soldato dell’Esercito per portarvi il vostro “pasto quotidiano” che ho già distribuito anche nelle prigioni femminili!” oddio: il pasto quotidiano in realtà era solo un pezzo di pane e basta.
“E quella borsa termica cos’è?” domandò Bardak.
“E’ il braccio di Son Gohan, mi hanno chiesto di darglielo per ricordargli la cocente sconfitta subita una settimana fa contro il Signore Oscuro!” detto questo Roxas poggiò la borsa vicino al giovane figlio di Goku, diede un pezzo di pane a ciascun prigioniero e fece per uscire dalla cella.
“Aspetta un secondo ragazzo… posso parlarti due secondi?” domandò all’improvviso Axel.
Il Nessuno rimase in silenzio per qualche secondo indeciso su cosa fare… ma alla fine decise di rimanere “D’accordo, ma giusto due secondi: non mi è consentito parlare con voi!”
E così, mentre il ragazzo si sedette di fronte al Nessuno dai capelli rossi, quest’ultimo cominciò a parlare “Ti ho riconosciuto… sei il Nessuno di Sora, vero?”
“Cosa? Dici sul serio?” Gohan, sentendolo, rimase a bocca aperta per quella rivelazione.
Roxas rimase in silenzio… ma poi disse “… Così dice il Signore Oscuro. Dice anche che l’unico modo per adempiere al mio destino è entrare nell’Esercito e aiutarlo nei suoi piani!”
“Non dare retta a quello che ti dice quello stronzo, lui vuole solo usarti per raggiungere i suoi scopi!”
“E tu cosa ne vuoi sapere?”
“Ne so quanto basta: sono stato al servizio dell’Esercito per 7 anni, quindi conosco fin troppo bene che tipo è il Signore Oscuro!”
“… Perché l’hai abbandonato? Tu sei un Nessuno… il tuo destino è servire l’Esercito…”
“Io non sono mai stato veramente un membro dell’organizzazione, mi sono unito a loro solamente per smantellarli dall’interno… e credimi: durante questi anni ho scoperto che i Nessuno normali sono destinati a servire l’Esercito… ma quelli come te e me possono scegliere il proprio destino e da che parte stare… proprio come ho fatto io!”
Quelle parole toccarono veramente Roxas: gli era stato incuccato in testa che un Nessuno poteva solo servire l’Esercito per adempiere al suo destino… e ora un altro esattamente come lui gli stava dicendo che poteva addirittura scegliere cosa fare della sua vita… non c’era alcun dubbio: quel discorso l’aveva scosso dentro “… Tu credi… che qualunque parte prendessi… il mio destino si compirà comunque?”
“Ne sono sicuro… il tuo destino è ricongiungerti a Sora, e puoi farlo anche senza l’aiuto dell’Esercito… e credimi: se il tuo io originale fosse qui, non approverebbe quello che fai!”
Al termine della frase di Axel, un Soldato entrò nella cella “Ehi Soldato, non ti è consentito parlare con i prigionieri, torna alla tua postazione!” così Roxas, sentendosi chiamato, si alzò in piedi ed uscì dalla stanza, non prima di aver guardato un ultima volta Axel con un sorriso sulle labbra. Appena fu fuori, anche il Soldato uscì, chiuse la cella ed entrambi si allontanarono.
“Sei stato molto carino con quel ragazzo, Axel!” esclamò Gohan al Nessuno dai capelli rossi mentre Garp, Bardak, Gaara e Auron osservavano.
“Beh se lui è qui significa che Sora è vivo, e non credo che sarà felice di sapere che il suo Nessuno fa parte dell’Esercito… anche se… in verità… non so neanch’io perché l’ho fatto. E’ quasi come se quel ragazzo avesse fatto nascere in me qualcosa…” e Axel non mentiva: sembrava quasi che, mentre parlava con lui, cominciasse a provare qualcosa… come se provasse dei sentimenti… cosa assurda visto che era un Nessuno… eppure… era successo… senza che il ragazzo dai capelli rossi sapesse darsi una spiegazione *Chissà cosa mi sta succedendo… che siano questi… i sentimenti che distinguono gli umani dagli Heartless e dai Nessuno?*

Erano le 18 del pomeriggio e C-18, Zoro e Sasuke erano in cammino ormai da tantissimo… e non avevano ancora raggiunto la zona in cui doveva trovarsi la Statua del Cavaliere che cercavano.
“Mamma mia, non immaginavo che fosse così lontana, stiamo camminando da più di quattro ore… e non possiamo neanche volare altrimenti l’Esercito ci localizza!” esclamò C-18 stanca per la camminata.
“E quel che è peggio… è che ho camminato a fianco di questo idiota!”
“A chi hai dato dell’idiota, Marimo?”
“A te: la stupidità tua e di Vegeta ci ha portati quasi alla morte alla Fortezza Oscura!”
“Guarda che ti uccido se osi dire qualcos’altro nei miei confronti!”
“E allora fatti sotto, Sasukkia del cavolo!”
“BASTA!” la Cyborg non avrebbe sopportato un minuto di più le loro stupide litigate “Vi comportate come i bambini dell’asilo, piantatela una buona volta!”
“Guarda che è colpa di Sasukkia!”
“Si come no, e poi la marmotta confeziona la cioccolata!”
“Mi stai prendendo per il culo?”
“Forse!”
A quel punto la bionda si toccò la fronte sconsolata: non c’era proprio modo di far calmare quei due.
“Forse posso darvi una calmata io!” all’improvviso una voce rimbombò nella zona… una voce che due di loro riconobbero immediatamente.
“Orochimaru!” dissero in coro Zoro e Sasuke.
Proprio il Sannin comparì davanti a loro da sotto terra “Buonasera ragazzi, cosa ci fate in giro a quest’ora? Siete per caso a caccia… di una statua?”
C-18 rimase spiazzata da quelle parole *L’Esercito conosce la nostra missione… oh no!*
“Cosa ci fai ancora vivo? Credevo che Itachi ti avesse ucciso!” domandò il giovane Uchiha.
“Sono rinato da Kabuto, anche se ammetto che per un leggero momento il mio ex subalterno aveva avuto la meglio su me eheheheheheheh. Ora scusatemi… ma devo uccidervi: il Signore Oscuro vuole la vostra morte per evitare il ritorno dei Cavalieri della Speranza, e chi sono io per contraddire le parole di chi è più forte di me?”
Dalle sue parole, Zoro capì tutto *Deve essersi scontrato da poco con Xehanort… uscendone sconfitto!* subito dopo si rivolse ai suoi due compagni “Voi andate avanti… di lui mi occupo io!”
“Ma che dici Zoro?” domandò la Cyborg.
“Ho un conto in sospeso con questa serpe… e intendo saldarlo immediatamente… senza nessuno tra i piedi!” ogni riferimento a Sasuke era puramente casuale.
“Eh no, tu non combatti senza di me, Marimo!” intervenne l’Uchiha affiancandosi allo spadaccino.
“Ma ti levi dalle scatole?”
“Te lo scordi: Orochimaru è una MIA questione, doveva essere morto per causa MIA, quindi tu ti levi dalle palle adesso!”
“Prova a convincermi ragazzino!”
C-18 osservava tutto al limite della disperazione: due bambini dell’asilo, ecco cos’erano *Sembrano due poppanti… ma se combattono insieme… magari riescono a trattenerlo abbastanza per darmi la possibilità di scoprire chi è il prossimo Cavaliere della Speranza…* “Ok, io proseguo. Qui vedetevela voi!” detto questo, la Cyborg cominciò a correre via in direzione del luogo dove doveva trovarsi la Statua.
“Tu non vai da nessuna parte!” sputando fuori la sua spada Kusanagi, Orochimaru fece per lanciarsi contro la bionda, ma Zoro tirò fuori una delle sue spade e bloccò il fendente del Sannin prima che andasse a segno.
“Per poter andare avanti… dovrai prima vedertela con me!” esclamò lo spadaccino con un sorrisetto sulle labbra.
Anche Orochimaru sembrò sorridere alla determinazione del nemico “Vedo che desideri ardentemente battermi con me eh?... Ok ti accontenterò… ma stavolta non me ne andrò finché non sarò sicuro che sei morto sul serio!”
“Ehi non crederai di escludermi dalla battaglia, serpe!” intervenne Sasuke tirando fuori la sua spada e puntandola verso il Sannin mentre C-18 ormai si era allontanata.
Sentendo le parole del ragazzo Uchiha, il Ninja Nukenin fece un balzo all’indietro per distanziarsi dallo spadaccino e disse “Come vuoi, avrai il tuo avversario… ma non sarò io. Resurrezione Impura!”
Utilizzando la tecnica proibita, il Sannin fece spuntare vicino a lui una sola bara, dalla quale vi uscì una persona… una persona molto familiare al ragazzo Uchiha “Ora conosco il suo passato… e sono sicuro che ti farà piacere combattere contro di lui un'altra volta!”
Sasuke sbiancò nel vedere chi aveva riportato in vita Orochimaru “I-Itachi!” era proprio suo fratello maggiore, naturalmente era senza occhi, visto che Madara glieli aveva strappati per darli al fratello minore a sua insaputa.
Zoro, intanto, riconobbe la tecnica appena usata “Se non sbaglio è la stessa che stava per usare Kabuto sull’Isola del Destino… quindi riporta in vita i morti…”
“Ora tutti abbiamo degli avversari… direi di cominciare i giochi!” esclamò Orochimaru sguainando la sua spada mentre Zoro tirava fuori le sue tre lame e Sasuke osservava suo fratello Itachi con gli occhi sgranati dalla sorpresa e, soprattutto, dall’insicurezza.

“Le 108 Passioni Demoniache della Fenice!”
Lo spadaccino cominciò lo scontro sparando il suo attacco in direzione del Sannin, purtroppo il Ninja evitò abilmente l’attacco e tentò un affondo con la sua Kusanagi… ma Zoro non si fece trovare impreparato e parò usando entrambe le spade che teneva in mano.
“Non riuscirai a sorprendermi, serpe!” commentò lo spadaccino sorridendo.
Anche Orochimaru sorrise però “Questo lo dici tu…” all’improvviso il Sannin sparì in una nuvoletta: era soltanto una copia! Quello vero sbucò da sotto terra nel tentativo di usare la stessa tecnica con la quale l’aveva sconfitto una settimana fa “Addio!”
“Ti ho detto che non riuscirai a sorprendermi!” incredibilmente, Zoro parò l’attacco usando la spada tenuta sulla mano destra e, con quella sinistra, tagliò di netto la mano del Sannin, facendogli così cadere la spada.
“… Vedo che la stessa tecnica non funziona due volte contro di te!” commentò Orochimaru facendo un balzo all’indietro e toccandosi l’arto tagliato.
“Esattamente… e ora che non puoi più usare la spada, sarà molto più semplice per me batterti!” proseguì il Roronoa usando la spada tenuta sulla mano sinistra per spezzare in due la lama della Kusanagi piantandola sul terreno dove c’era l’arma.
Il Sannin assistette alla scena senza controbattere… e alla fine scoppiò in una sonora risata: se credeva che non sapeva combattere senza la Kusanagi si sbagliava di grosso “Credi sul serio che senza la spada non valgo niente? Oh come ti sbagli… imparerai presto che io sono e sarò il peggiore dei tuoi incubi!” terminata la frase, ad Orochimaru ricrebbe la mano tagliata, quasi come una lucertola si fa ricrescere la coda una volta tagliata.
“Che essere disgustoso che sei!” esclamò Zoro con faccia disgustata.
“Eheheheheh e non hai ancora visto niente… Tecnica dell’Ombra del Groviglio di Serpi!” e così, dalla bocca del Sannin cominciarono ad uscire una marea di serpenti, tutti diretti verso Zoro.
“Ancora lo stesso attacco? Sei monotono. Doppio Taglio Possente!” aumentando la massa muscolare delle braccia, lo spadaccino tirò un fendente tanto potente da tranciare la testa di tutti i serpenti in un colpo solo.
Purtroppo questa cosa era stata prevista dal Sannin, che sorrise malignamente “Arte del Vento, Distruzione Totale!” così, semplicemente emettendo aria dalla bocca, creò un tifone devastante che travolse completamente Zoro sbattendolo a terra con moltitudini di ferite, anche se non gravi “Ti è piaciuta questa tecnica? Non mi sembra di averla usata nel nostro precedente scontro!” chiaro riferimento alle parole dette dall’avversario prima.
Lo spadaccino si rialzò in piedi non molto dolorante *Che attacco ragazzi…* a quel punto decise di riutilizzare una tecnica già usata nel precedente scontro e cominciò a far roteare le due spade che aveva in mano.
Orochimaru capì quasi subito cosa voleva fare “Ancora quella tecnica? Quello monotono qui sei tu!” e, dopo essersi morso il pollice per far uscire un po’ di sangue, comincio a comporre dei sigilli.
“Tremila Mondi!”
“Tecnica del Richiamo: Rashoumon, la Porta dell'Inferno!”
Poco prima che Zoro si lanciasse alla carica per colpire il Sannin, quest’ultimo evocò l’enorme porta dell’inferno che funzionò come scudo dall’attacco nemico “E questa roba cos’è?” domandò lo spadaccino incredulo da ciò che stava vedendo. All’improvviso la porta svanì in una nuvoletta e Orochimaru approfittò della distrazione per colpirlo con un pugno sulla guancia che gli fece sputare la spada che aveva in bocca e lo fece allontanare di qualche metro facendolo atterrare di sedere.
“Maledizione, ha approfittato di una mia distrazione!” esclamò Zoro digrignando i denti… anche non si era ancora accorto che gli mancava una spada “Dov’è finita la Wadō Ichimonji?” finalmente se ne accorse.
“Una bell’arma, non c’è che dire!” la spada era stata presa da Orochimaru, che la stava osservando incuriosito.
“RIDAMMELA SUBITO!” Zoro era arrabbiato nero: non poteva accettare che la spada di Kuina venisse usata da un essere viscido come il suo attuale avversario.
“La vuoi? Vieni a prenderla!” lo sfidò il Sannin, pronto ad usare la Wadō Ichimonji contro il suo stesso padrone.
“Bastardo…” lo spadaccino strinse i pugni, non aveva scelta: doveva combattere contro la sua stessa arma per sperare di riprendersela dalle sudice mani di Orochimaru.

Sasuke, intanto, stava fronteggiando suo fratello… oddio diciamo che lo stava ancora osservando con occhi sgranati, senza trovare la forza per attaccarlo.
“Allora Sasuke… è un po’ che non ci vediamo, eh?” esclamò Itachi mentre volgeva la sua faccia verso il fratello minore… senza poterlo osservare, visto che non aveva gli occhi.
“I-Itachi, ma… i t-tuoi occhi…”
“E’ stato Madara… dopo la tua battaglia contro Killer Bee, te li ha impiantati con la forza dopo averti addormentato… adesso possiedi il Mangekyou Sharingan Eterno proprio come lui. Una bella soddisfazione, eh?”
Sasuke rimase spiazzato da quell’affermazione: Madara gli aveva davvero trapiantato gli occhi di Itachi? Ma allora… come aveva fatto a non accorgersene per tutto quel tempo?
“Basta con le chiacchiere, cominciamo a combattere!” Itachi, nonostante non ci vedesse più, riusciva ancora a muoversi velocemente e colpì in piena faccia il fratello minore con un pugno, senza che quest’ultimo facesse qualcosa per contrastarlo… come se non volesse farlo.
“Da quando in qua sei diventato così schiappa?” lo punzecchiò l’Uchiha maggiore mentre Sasuke si rialzava da terra.
“…” il fratello minore non rispose e rimase in silenzio.
“Beh, se non attacchi tu, lo farò io: Tecnica della Palla di Fuoco Suprema!” anche se non aveva più gli occhi, Itachi poteva ancora combattere con le altre tecniche, e infatti sfoderò uno degli attacchi più famosi del Clan Uchiha.
Ancora una volta Sasuke non schivò l’attacco e venne colpito in pieno, uscendone con qualche scottatura qua e là “Cosa diamine stai facendo? Perché non contrattacchi?” Itachi sembrava furioso dal comportamento del fratello minore.
L’Uchiha più piccolo, alzandosi in piedi, guardò il fratello maggiore con sguardo severo e disse convinto “Io non ti combatterò!”
Dopo quella frase, Itachi scoppiò a ridere e rispose alla frase di Sasuke “Sei patetico: finché io ero l’assassino del Clan ti andava di uccidermi, ma ora che sai la verità non hai neanche il coraggio di alzare un dito contro di me... forse ho sbagliato a lasciarti in vita quella notte!”
L’Uchiha minore non sembrò badare alle sue parole: sapeva che lo stava dicendo solamente per provocarlo e spingerlo a combattere, cosa che non aveva alcuna intenzione di fare. Suo fratello l’ha sempre aiutato a sua insaputa, e ora che conosceva la verità non aveva il coraggio di combattere contro di lui dopo tutto il rancore ingiusto che gli aveva serbato in quegli anni.
“… Ok, fa come vuoi, non combattermi… così mi renderai più semplice la vittoria!” Itachi partì alla carica e cominciò a tempestare il fratello minore di calci e pugni, senza che quest’ultimo avesse la forza d’animo per contrastarlo “Tecnica della Pioggia di Fuoco!” l’Uchiha maggiore utilizzò una nuova tecnica con la quale sparò palle di fuoco contro Sasuke peggiorando la sua situazione.
Nonostante questo, Sasuke non aveva ancora intenzione di attaccare il fratello *Non ti combatterò Itachi… non posso… non posso…*
“Addio Sasuke…” Itachi cominciò a comporre dei sigilli per utilizzare una tecnica con la quale uccidere il fratello minore una volta per tutte, molto probabilmente la tecnica che aveva intenzione di usare era quella della Palla di Fuoco Suprema.
Ma ecco che gli occhi di Sasuke, quasi spinti dall’istinto di sopravvivenza, si attivarono da soli, raggiungendo un nuovo stadio mai raggiunto prima: il Mangekyou Sharingan Eterno. Grazie ad esso evocò Susanoo in un millesimo di secondo e utilizzò la Spada Totsuka con cui trapassò da parte a parte Itachi poco prima che lanciasse la sua tecnica.
Sasuke rimase quasi spiazzato dal fatto che lo Sharingan avesse agito senza suo ordine “M-Ma che... cos’è successo?”
“Un altro fatto avvenuto a causa di Madara: quando ti ha trapiantato i miei occhi, ha fatto si che si attivassero automaticamente nel momento in cui ti saresti rifiutato di usare lo Sharingan nel momento del bisogno. L’ha fatto perché, conoscendoti, sapeva che tu avresti usato lo Sharingan in qualsiasi situazione, certamente non poteva prevedere tutto questo…”
“M-Ma adesso… tu…”
“Non fa niente Sasuke… va bene così…”
E così Itachi, senza occhi, venne risucchiato nella Spada Totsuka proprio come successo in passato ad Ade, il tutto sotto lo sguardo allibito e sconvolto di Sasuke. Terminata l’opera, Susanoo si ritirò e il Mangekyou Sharingan Eterno si disattivò da solo.
L’Uchiha minore rimase a terra a pensare a tutto quello che era successo in quel momento, e alla fine, abbassando lo sguardo a terra, pensò *Addio Itachi… e stavolta per sempre!* ormai suo fratello sarebbe rimasto intrappolato per l’eternità all’interno dell’arma del suo stesso Susanoo… ma almeno non avrebbe più rischiato di vederlo al servizio di qualche pazzoide malvagio come quella serpe di Orochimaru.

Mentre le due battaglie imperversavano, C-18 correva più veloce che poteva per raggiungere il prima possibile il luogo dove si trovava la Statua del Cavaliere della Speranza, identificarlo e tornare a dare una mano ai suoi due compagni *Devo sbrigarmi, non c’è un minuto da perdere!*
Finalmente scorse in lontananza la grotta al cui interno si trovava la Statua, davanti ad essa c’era un cespuglio nonostante tutt’intorno non ci fosse traccia di nessun’altra forma di vita vegetale, ma C-18 non badò a questo *Non è il momento di pensare alle piante!* sempre correndo, scostò il cespuglio ed entrò nella grotta frettolosamente.
Dopo un po’ giunse nel punto della caverna in cui si trovava la Statua del Cavaliere… ma… appena la vide… si bloccò completamente sgranando gli occhi “I-Incredibile…” la statua raffigurava la Cyborg stessa con gli abiti degli altri Cavalieri della Speranza; C-18 era rimasta senza parole e scioccato “C-Cioè… i-io… s-sarei… un Cavaliere della Speranza!!!”
All’improvviso, proprio come successo con Naruto, gli occhi della Statua di illuminarono di una strana luce gialla e da esso partì un raggio laser che colpì sulla fronte la donna facendogli avere una visione di fatti avvenuti milioni di anni fa…

Milioni di Anni prima degli Eventi Narrati:
Namizu, dopo aver accompagnato Sorate al Castello, si era concessa una pausa e stava andando nella Palestra del Castello per vedere se qualcuno dei suoi compagni era lì ad allenarsi *Conoscendoli, so già chi troverò in palestra…* e in effetti, entrata nel luogo che sembrava quasi un campo allenamento, vi trovò qualcuno vestito come lei e incappucciato che si allenava con delle lame di energia che teneva su entrambe le mani.
La donna dai capelli arancioni sorrise: se lo aspettava di trovare proprio lei “Lo immaginavo che ti avrei trovata qui… Mana!”
Il tizio incappucciato, sentendosi chiamato, fece svanire le lame di energia e si tolse il cappuccio, rivelando il viso di una donna identica a quella di C-18 “Ehi Namizu, come va?”
“Benissimo, ho finalmente trovato l’ultimo Discendente della Luce. Adesso possiamo attaccare direttamente il Signore del Male e annientarlo!”
“Hai ragione… però… vedi, in questi giorni mi è sorto un dubbio: saremo all’altezza del Signore del Male? In fondo i popoli di tutto l’Universo ci hanno dato i soprannomi di “Cavalieri della Speranza” proprio perché ripongono su di noi l’unica speranza per liberare il creato dalla presenza del male in persona… e non so se saremo all’altezza del compito, anche se discendiamo direttamente dal Signore della Luce!”
“E’ per questo che ti stavi allenando così intensamente, vero?” esclamò sorridendo Namizu.
“Beh si!” rispose Mana mettendo la mano destra dietro la testa.
“Se ti può rassicurare… io credo che ce la faremo: abbiamo lavorato intensamente per 10 anni per ridare ai popoli di tutto l’Universo la speranza di rivedere la libertà un giorno… e se falliremo noi, gli unici in grado di contrastare il Signore del Male… significa che è giunta la fine per tutti!”
“Eddai Boss, almeno lei non faccia la pessimista!”
“Piantala di chiamarmi Boss solo perché sono la ragazza del Capo XD!”
“Ma dai, lo sanno tutti qui che sei il secondo di grado, non ci vedo niente di male!”
“A proposito Mana… ti va di allenarci in vista della battaglia finale? Qui… solo io e te…”
“Questi sono i discorsi che mi piacciono!” dette queste parole, Mana creò sulle mani altre due lame di energia, che impugnò quasi come delle spade.
Anche Namizu creò dei mini tornado sulle sue mani e disse sorridendo “Iniziamo quando vuoi!”


Al termine della visione, C-18 cadde in ginocchio con gli occhi stralunati: la Mana che aveva appena visto… era identica a lei “Io e lei siamo due gocce d’acqua… non c’è alcun dubbio… una delle 10 reincarnazioni dei Cavalieri della Speranza… sono io!”
Mentre diceva questo, la Statua si sciolse in piccole particelle di luce… come se si fosse distrutta in mille pezzettini… ma in realtà la Cyborg sapeva cosa stava per succedere *Ora, se ciò che mi hanno detto è vero…* dopo qualche secondo, alcune particelle di luce si ricomposero dove prima c’era la Statua, facendo apparire davanti agli occhi della bionda il Cristallo di Mana.
C-18 però preferì controllare che fosse autentico *Vediamo se c’è scritto il suo nome…* e infatti sull’oggetto vi era inciso il nome “Mana”, segno che era originale *Perfetto, è quello vero!* subito la Cyborg se lo mise a modi ciondolo intorno al collo e corse fuori dalla grotta per tornare dai suoi compagni Zoro e Sasuke che stavano combattendo in quel momento.

“Soffio di Fuoco!”
Lo scontro tra lo spadaccino e il Sannin proseguiva intensamente e Orochimaru aveva appena sparato il suo getto di fuoco dalla bocca, anche se Zoro riuscì ad evitarlo con un balzo a destra. “Anche se l’hai evitato non puoi sfuggirmi!” il Ninja lo raggiunse velocemente e tentò un fendente con la spada, parata però dallo spadaccino con l’utilizzo delle altre due spade “Parare gli attacchi ritarderà soltanto l’inevitabile!”
Zoro in quel momento era abbastanza in difficoltà: combattere contro la sua stessa arma, che per di più era il ricordo di una sua grande amica, lo metteva a disagio *Devo togliergli l’arma dalle mani e dargli il colpo di grazia velocemente… non me la sento di combattere troppo contro la mia spada!*
Orochimaru, vedendo l’avversario distratto, sorrise malignamente e disse “Prigione della Serpe!” dal braccio sinistro (quello con cui non teneva la spada) vi uscì un serpente bianco che si diresse minaccioso verso lo spadaccino. Per fortuna Zoro riconobbe l’attacco e tagliò la testa del rettile; il Sannin tentò di approfittare con un affondo, ma il pirata evitò l’attacco con un balzo all’indietro.
“Sai, sto cominciando a divertirmi eheheheheh!” esclamò Orochimaru leccando l’arma che aveva in mano e facendo disgustare lo spadaccino, visto che la katana era sua.
“Adesso basta, questo è troppo. Hai osato insozzare la mia arma con la tua sudicia saliva, questa non te la farò passare liscia!” gridò Zoro con gli occhi iniettati di fuoco.
Il Sannin, mettendosi in posizione da combattimento, disse “Vieni, ti sto aspettando!”
Il pirata cominciò a correre verso di lui sguainando entrambe le sue spade “Onda del Falcone!” e cominciò a sparare una serie di stoccate volanti in grado di colpire il nemico da lontano.
Orochimaru venne colpito in pieno, ma esso si rivelò soltanto una copia di serpenti: quello vero sbucò dall’alto e allungò la sua lingua per prendere per il collo lo spadaccino “Rotazione del Rinoceronte!” grazie a questo attacco a rotazione, il Sannin si ritrovò con la lingua tagliata.
“Nessun problema!” il Ninja puntò la spada dritta verso di se e, essendo ancora in aria, si lasciò cadere nel tentativo di trafiggere Zoro alla testa, ma ancora una volta l’attacco andò a vuoto grazie a delle capriole del pirata che lo allontanarono dal Sannin.
“Devo escogitare qualcosa, non posso andare avanti così!” disse Zoro digrignando i denti.
Ad Orochimaru intanto, non si sapeva come, era ricresciuta la lingua “Allora? Sono curioso di vedere cosa hai intenzione di fare ora!”
Allo spadaccino all’improvviso venne un lampo di genio e, rimettendo a posto entrambe le sue armi, chiuse gli occhi e cominciò a concentrarsi tenendo mano ad entrambe le sue spade e portando una di esse alla sua sinistra.
Il Ninja non capì cosa voleva fare il suo avversario “E ora cos’ha in mente?... Beh non è una cosa che mi interessa particolarmente. Tecnica dell’Ombra della Serpe!” Orochimaru fece partire una miriade di serpenti da entrambe le braccia, tutti diretti verso lo spadaccino con l’intento di ucciderlo.
Ma, all’ultimo momento, Zoro aprì gli occhi ed evito tutti i serpenti con grande agilità, dirigendosi sempre di più verso il Sannin *Che velocità!* ammise Orochimaru attonito.
Distrazione fatale, perché lo spadaccino, dopo aver superato tutti i serpenti, raggiunse il Ninja e… “Tecnica ad estrazione a due spade, Rashomon!” con questo potente fendente, il Roronoa provocò due ferite profonde sul petto del suo nemico e il Ninja, con gli occhi bianchi e il sangue che colava dalle ferite, dovette mollare la Wadō Ichimonji e farla cadere a terra.
“Ho vinto!” disse infine Zoro rimettendo a posto le sue due spade.
Orochimaru però non era ancora morto, infatti si toccava agonizzante entrambe le ferite e successivamente, vedendo tutto il sangue che perdeva, capì che doveva andarsene e fare una specie di “muta” per evitare la morte “M-Maledetto… ma n-non finisce q-qui… t-tornerò e ti u-ucciderò con le m-mie mani… è u-una p-promessa…” dopo aver minacciato il suo rivale che sarebbe tornato per vendicarsi, il Sannin sparì sotto terra, lasciando al suo posto un po’ del sangue perso durante la battaglia e la preziosa spada di Zoro.
Quest’ultimo, non curante della minaccia di Orochimaru, raggiunse il punto dove prima si trovava il Ninja e raccolse la Wadō Ichimonji rimettendola a posto “E anche questa è fatta… anche se sarà meglio pulirla col collirio appena saremo tornati al Quartier Generale: se penso che quell’essere l’ha leccata mi si accappona la pelle!”
Mentre diceva questo, Sasuke cominciò ad applaudire sarcasticamente: aveva assistito alle fasi finali della battaglia, ed era sicuro di essere in grado di fare molto meglio dello spadaccino “Bravo, hai sconfitto Orochimaru… peccato che hai faticato per batterlo, mentre io avrei potuto sconfiggerlo facilmente!”
“Ehi Sasukkia, guarda che ho dovuto combattere la maggior parte del tempo usando solo due spade, non potendo usare i miei attacchi migliori, mentre tu mi sembra che hai faticato contro tuo fratello!”
“Era mio fratello, normale che non avessi il coraggio di attaccarlo dopo quello che ha fatto per me!”
“Tsk tutte scuse!”
“Senti Marimo, perché non vai a fan…”
“Ragazzi, state bene?” C-18 raggiunse correndo i due poco prima che il ragazzo Uchiha insultasse pesantemente lo spadaccino.
“Si tutto a posto… e tu? Hai scoperto chi è uno dei 10 Cavalieri della Speranza?”
Alla domanda di Zoro, la Cyborg sorrise e mostrò ai due il Cristallo con scritto “Mana” che aveva attorno al collo “Sono proprio io!”
“Ah quindi sei tu? Bene, uno in meno!” si limitò a dire lo spadaccino.
Invece Sasuke disse “Forse sei tu una dei 10 Cavalieri perché hai bisogno di aiuto in battaglia!”
“Perché non ammetti di essere invidioso Sasukkia?”
“Su ragazzi adesso bast…” poco prima che C-18 terminasse la frase, ricevette una chiamata al cellulare.
“E quello da dove salta fuori?” domandò Zoro.
“Me l’ha dato Cid prima di partire per la missione!” rispose la Cyborg, per poi parlare al telefono “Pronto?” “18, sono Cid, come va lì?” “Tutto a posto: abbiamo scoperto la Statua del Cavaliere Mana… e la sua reincarnazione sono io!” “Davvero? E il Cristallo?” “Ce l’ho!” “Ottimo: volevo avvisarti che sono appena tornati Naruto e Sakura dopo essere passati un secondo al Monte dei Rospi per lasciare là altre 3 copie. Anche il ragazzo è la reincarnazione di uno dei 10 Cavalieri della Speranza, ci sono rimasti tutti di sasso quando l’hanno scoperto… e mi sa che avranno la stessa reazione quando gli dirò che lo sei anche tu. Visto che avete terminato la missione tornate al Quartier Generale: domani mattina individueremo altri due luoghi dove riposano le Statue dei Cavalieri!” “Ok arriviamo subito!” “A presto!” “A presto!” a quel punto la Cyborg chiuse la telefonata e si rivolse ai suoi compagni “Torniamo alla Base: sono appena tornati Naruto e Sakura e il ragazzo è, proprio come me, una delle reincarnazioni dei 10 Cavalieri della Speranza!”
Sentendo quella novità, Sasuke disse “Naruto? Un Cavaliere? Tsk la solita fortuna del principiante!”
“Ed ecco che l’invidia prende il sopravvento sul corpo del povero Sasukkia!”
“Senti va a cag…”
“BASTA!” C-18 sbottò completamente: non ce la faceva più “Piantatela di litigate immediatamente. Ma non vi vergognate neanche un po’ del comportamento che avete? Invece di andare d’accordo vi tirate frecciate in continuazione. Non potreste provare ad andare d’accordo?”
“EEEEEEEEHHHH NO!” risposero quasi in coro Zoro e Sasuke.
“Va beh, io ci rinuncio -_-‘. Torniamo al Quartier Generale che è meglio!”

Ormai era calata la sera, erano le 23 e, mentre al Quartier Generale della Resistenza tutti si preparavano per andare a dormire dopo la difficile giornata avuta, alla Fortezza Oscura c’era molta agitazione, perché erano venuti a sapere che il “gruppo di scocciatori” aveva appena recuperato altri due Cristalli.
L’unico a non sapere ancora niente era Roxas, che vagava per i corridoi riflettendo sul discorso avuto con Axel nel pomeriggio: sul serio stava dalla parte sbagliata? E veramente avrebbe compiuto il suo destino anche senza l’aiuto dell’Esercito?
“Guarda chi si vede, cercavo giusto te!” all’improvviso arrivò davanti al ragazzo Madara Uchiha, che lo osservava con lo Sharingan sull’occhio destro e il Rinnegan sull’occhio sinistro.
Il Nessuno dovette interrompere i suoi pensieri, visto che il Generale stava parlando con lui “Stavi cercando me? E perché?”
“Non l’hai saputo? La Resistenza e il Team Tempesta hanno recuperato altri due Cristalli!”
“Ah… non lo sapevo. Buono a sapersi!” a Roxas importava tutto fuorché quella notizia appena ricevuta, anche se… “Scommetto che non è venuto solo per dirmi questo, Generale Madara!”
“Dici bene, ragazzo mio. Vista la situazione grave ho deciso di scendere in campo io stesso, in fondo ho carta bianca sul da farsi. Mi porterò dietro un plotone di Soldati… e vorrei che tu fossi con loro!”
Questa cosa spiazzò completamente il Nessuno “Volete che scendo in campo già domani? Ma… io non so combattere!”
“Non ti preoccupare, ragazzo mio!” l’anziano Uchiha poggiò la mano destra sulla spalla sinistra del giovane e proseguì “Essendo il Nessuno di Sora, sei anche tu in grado di usare il Keyblade, devi solo aspettare il momento giusto e l’arma si manifesterà tra le tue mani da sola… e poi… se ti comporterai bene durante la missione, potrei convincere il Signore Oscuro a promuoverti a Comandante, in fondo quelli nuovi non sono niente in confronto a quelli uccisi dagli scocciatori e uno come te potrebbe solo farci comodo tra i ranghi maggiori!”
Roxas rifletté sulla proposta di Madara… attaccare la Resistenza e il Team Tempesta per avere una promozione e avere più possibilità di adempiere al suo destino… nonostante le parole di Axel, in quel momento la decisione del Generale sembrava la cosa migliore, quindi decise di accettare “Ok, quando si parte?”
Madara sorrise alla risposta affermativa del ragazzo e disse “Domani mattina alle 12. Ci vediamo!” concluse il Generale allontanandosi e alzando la mano in segno di saluto mentre Roxas si diresse verso la sua stanza per riposare in attesa della battaglia del giorno dopo.

Ore 01 di notte: entrambi i gruppi stavano riposando in attesa del continuo delle proprie attività che sarebbe avvenuto il mattino seguente, che sia la ricerca delle Statue dei Cavalieri che sia uccidere tutti prima che prendano altri Cristalli, ma c’era una cosa di cui nessuno era al corrente in quel momento.
Sull’Isola Kyuubi, che quel pomeriggio aveva visto lo scontro tra Sakura e Crocodile, la Gummiship usata dal Capitano dell’Esercito non si era autodistrutta! Inoltre il corpo dell’uomo di sabbia era ancora sulla spiaggia dell’isola, apparentemente senza vita… esatto: apparentemente; perché proprio in quel momento l’indice della sua mano destra si mosse, segno che Crocodile non era ancora morto definitivamente!

Eventi Principali[]

  • Axel cerca di convincere Roxas che sta dalla parte sbagliata.
  • Orochimaru raggiunge C-18, Zoro e Sasuke e comincia a combattere contro lo spadaccino dopo aver riportato in vita Itachi.
  • Sasuke attiva il Mangekyou Sharingan Eterno e intrappola Itachi nella Spada Totsuka.
  • C-18 scopre di essere la reincarnazione di Mana e prende il suo Cristallo.
  • Zoro sconfigge Orochimaru senza ucciderlo.
  • Madara decide di attaccare la Resistenza e il Team Tempesta il giorno dopo e convince Roxas a venire con lui.
  • Si scopre che Crocodile è ancora vivo.

Debutti[]

Itachi Uchiha

Mana

Personaggi Apparsi[]

Monkey D. Garp

Gaara

Bardak

Auron

Son Gohan

Axel

Roxas

C-18

Roronoa Zoro

Sasuke Uchiha

Orochimaru

Itachi Uchiha

Mana

Namizu

Madara Uchiha

Crocodile

Cid Highwind

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